La mostra “ Eureka! Il genio degli antichi”, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali/ Direzione Regionale per i Beni Culturali e per i Beni Paesaggistici della Campania/Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Napoli e Caserta e dalla Regione Campania/Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, in collaborazione con la Provincia di Napoli/Assessorato ai Beni Culturali, il Comune di Napoli/Assessorato alla Cultura.
in mostra fino al 06 gennaio 2006 presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Realizzazione

Tecnica

Allestimento tecnico audio video e luci per mostra Eureka!

 

 

Progetto

Committente: Maurizio Morini

Direzione lavori : Franca Russo

Responsabile allestimenti: Stefano Dionisi

Responsabile impianti elettrici: Oreste Provaroni

Tecnici: Giampaolo Santucci, Donato, Marco, Fabrizio Felici,

Committente responsabile: Civita


all photos: courtesy of Galaxy e Civita

 

 

 

 
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La mostra espone oggetti, reperti archeologici e ricostruzioni basate sui medesimi, testi della scienza antica suddivisi in sezioni dedicate alle Macchine, del mito, Prodigi di acqua e vapore, Teatro, Musica, Geometria, Scienze naturali, Scienze esatte.
Archimede è il pezzo forte, è esposta la sua “vite perpetua”, alla quale sembra si sia ispirato anche Leonardo, e che serviva a pompare l’acqua per irrigare, ci sono gli specchi ustori con i quali incendiò le navi romane che attaccavano Siracusa.meccanismo di Anticitera
Interessante è la ricostruzione del “meccanismo di Anticitera”. Nel 1900, tra i resti del carico di una nave affondata davanti alla località da cui ha preso il nome, fu rinvenuto un meccanismo con 32 ingranaggi in bronzo, databile I secolo a.C., con iscrizioni relative allo zodiaco e ai mesi. Ricostruito, si è rivelato un calendario lunare e solare con il quale si potevano calcolare le eclissi e il movimento dei pianeti nell’arco di trent’anni. Un’intera sezione della mostra è dedicata al Faro di Alessandria progettato dall’architetto e ammiraglio Sostrato di Cnido, che si vuole fosse alto 120 metri e capace di proiettare la sua luce a 50 km di distanza.
Non minore stupore suscitano i raffinati strumenti chirurgici di tempi che sembrano lontanissimi, che avessero capito che il nostro sistema solare fosse eliocentrico e che la terra non fosse piatta ce lo dimostrano le teorie di Aristarco da Samo e l’Atlante Farnese, riproduzione in marmo del II secolo d.C. di un’opera ellenica in bronzo rappresentante il gigante Titano che regge sulle spalle la volta celeste sulla quale è scolpito lo zodiaco, e che si presume ornasse la biblioteca del Foro Traiano a Roma.
E sui vasi esposti, in mancanza di ritrovamenti concreti, si possono ammirare invenzioni che forse appartengono alla leggenda e ci raccontano di robot come quel Talos, gigante di bronzo creato da Dedalo, che ogni giorno faceva il giro dell’isola di Creta impedendo agli stranieri di approdarvi.

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